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Lo sapevate?

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Lo sapevate?

Da dove provenivano le pietre preziose del pettorale del sommo sacerdote d’Israele?

Fu dopo che gli israeliti avevano lasciato l’Egitto ed erano giunti nel deserto che Dio comandò loro di fare questo pettorale. (Esodo 28:15-21) Le pietre incastonate su di esso erano rubino, topazio, smeraldo, turchese, zaffiro, diaspro, lèshem, agata, ametista, crisolito, onice e giada. * Gli israeliti avevano davvero la possibilità di procurarsi tali gemme?

Nei tempi biblici le pietre preziose erano molto apprezzate e venivano usate come merce di scambio. Gli antichi egizi, ad esempio, acquisivano gemme da regioni lontane come quelle corrispondenti agli odierni Iran, Afghanistan e, a quanto pare, persino India. Dalle miniere egiziane si estraevano diverse pietre preziose, e i faraoni avevano il monopolio sull’estrazione di minerali nei territori sotto il loro dominio. Dal patriarca Giobbe sappiamo che i suoi contemporanei ricercavano tesori servendosi di pozzi di miniera e gallerie sotterranee. Fra le varie materie estratte dal suolo, Giobbe menziona specificamente zaffiro e topazio. — Giobbe 28:1-11, 19.

Il libro di Esodo riferisce che quando lasciarono l’Egitto gli israeliti “spogliarono gli egiziani” delle loro cose di valore. (Esodo 12:35, 36) È quindi possibile che le pietre usate per il pettorale del sommo sacerdote provenissero dall’Egitto.

Perché nei tempi biblici il vino era usato per scopi terapeutici?

In una delle sue parabole Gesù parlò di un uomo che era stato picchiato dai ladroni e che venne soccorso da un samaritano. Questi gli fasciò le ferite “versando su di esse olio e vino”. (Luca 10:30-34) Scrivendo al suo amico Timoteo, l’apostolo Paolo gli diede questo suggerimento: “Non bere più acqua, ma usa un po’ di vino a causa del tuo stomaco e dei tuoi frequenti casi di malattia”. (1 Timoteo 5:23) Il rimedio descritto da Gesù e il consiglio di Paolo erano validi dal punto di vista medico?

Il libro L’archeologo e l’uva: vite e vino dal neolitico alla Grecia antica descrive il vino come “un analgesico, un disinfettante e una medicina generale uniti insieme”. * Nei tempi antichi il vino aveva un ruolo fondamentale nella medicina egizia, sira e mesopotamica. Un altro testo lo definisce “il più antico farmaco documentato”. (The Oxford Companion to Wine) E, riguardo al consiglio di Paolo a Timoteo, un libro sulla storia del vino afferma: “È stato dimostrato sperimentalmente che batteri dannosi come i bacilli tifoidi muoiono rapidamente se messi a contatto con del vino”. (The Origins and Ancient History of Wine) Recenti studi indicano infatti che alcuni degli oltre 500 composti del vino hanno queste e altre proprietà terapeutiche.

[Note in calce]

^ par. 3 È difficile affermare con esattezza a quali pietre preziose corrispondano oggi alcune di loro.

^ par. 8 Patrick E. McGovern, trad. di L. Argentieri, ed. Carocci, Roma, 2006, p. 299.

[Immagine a pagina 26]

Contadini che pigiano l’uva, dalla tomba di Nakht, Tebe, Egitto

[Fonte]

Gianni Dagli Orti/The Art Archive at Art Resource, NY