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Guyana

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Guyana

“Terra dalle molte acque”: questo è il significato del nome Guyana, che designa un paese del Sudamerica il cui confine meridionale si trova circa 130 chilometri sopra l’equatore. Il nome è appropriato se si tiene conto che la foresta pluviale che ricopre buona parte dei 215.000 chilometri quadrati del territorio è attraversata da più di 40 fiumi con i loro innumerevoli affluenti. Alcuni di questi fiumi segnano il confine della Guyana con i paesi vicini: Brasile, Suriname e Venezuela. I corsi d’acqua sono anche vie di comunicazione essenziali per raggiungere le zone interne dove, qua e là lungo le rive, si trovano villaggi e fattorie. In effetti sia il commercio che la storia della Guyana, inclusa quella dei servitori di Geova, sono strettamente legati ai suoi corsi d’acqua.

Partendo da ovest i quattro fiumi principali sono: l’Essequibo, il Demerara, il Berbice e il Courantyne. Il maggiore, l’Essequibo, è lungo circa 1.000 chilometri, largo 30 alla foce e ha 365 isole. Una di queste, Fort Island, è stata la sede del governo nel periodo della dominazione olandese. Dalle loro sorgenti, sui monti delle zone interne a sud del paese, questi grandi fiumi scorrono verso nord, serpeggiano poi nella pianura della stretta fascia costiera e sfociano nell’Atlantico. Durante il percorso le acque precipitano formando alcune delle cascate più spettacolari del mondo, come quelle di Kaieteur, dove il fiume Potaro, che è un affluente dell’Essequibo e in quel punto è largo 120 metri, fa un salto iniziale di 226 metri.

Ricca di bellezze naturali, la Guyana è un paradiso per gli amanti della natura. Le sue acque ospitano la lontra, il melanosuco nero (rettile degli Alligatoridi) e l’arapaima o pirarucu, uno dei più grandi pesci d’acqua dolce che si conoscano. Questo gigante carnivoro a respirazione aerea può essere lungo fino a 3 metri e pesare ben 220 chili. Nella penombra della foresta si aggirano i giaguari in cerca di preda, mentre le scimmie urlatrici gridano tra gli alberi dove convivono con più di 700 specie di uccelli, che includono tucani e are dai colori vivaci e arpie.

Gli abitanti della Guyana sono circa 770.000. Tra questi ci sono indiani i cui antenati vennero dall’India come lavoratori a contratto, neri che discendono dagli schiavi africani, amerindi (arawak, caribi, wapisiana e warrau) e meticci. Sebbene in ogni parte del paese si parli il creolo, la lingua ufficiale è l’inglese, il che fa della Guyana l’unica nazione anglofona del Sudamerica.

Le acque della verità raggiungono la Guyana

La vivificante “acqua” che placa la sete spirituale iniziò a fluire nella Guyana intorno al 1900. (Giov. 4:14) Peter Johassen, che lavorava in un accampamento di taglialegna sul Courantyne, ricevette una copia della rivista La Torre di Guardia di Sion e l’Araldo della presenza di Cristo. Parlò di ciò che lesse a un certo signor Elgin, che scrisse alla Watch Tower Society per richiedere altre pubblicazioni bibliche, tra cui il libro Il Divin Piano delle Età. Anche se non rimase fedele alle verità che aveva appreso, Elgin incuriosì altri. Si formò così un piccolo gruppo a New Amsterdam, alla foce del Berbice.

Intanto a Georgetown, la capitale, Edward Phillips ricevette pubblicazioni edite dagli Studenti Biblici Internazionali, come si chiamavano allora i testimoni di Geova. Desideroso di parlare di ciò che stava imparando, Phillips iniziò a invitare regolarmente a casa sua parenti e amici per trattare insieme soggetti biblici in modo informale. Nel 1908 scrisse alla Watch Tower Society per chiedere che mandasse un suo rappresentante nella Guiana Britannica, come si chiamava allora la Guyana. * Quattro anni dopo venne Evander J. Coward, che pronunciò discorsi biblici davanti a centinaia di persone nel municipio di Georgetown e in quello di New Amsterdam.

Il figlio di Phillips, Frederick, ricordando la visita di Coward racconta: “Il fratello Coward divenne presto noto a Georgetown e, grazie al messaggio che predicava, cominciarono a unirsi al nostro gruppo di Studenti Biblici degli interessati. A quel tempo studiavamo i libri Il Divin Piano delle Età, La nuova creazione e altri. La nostra casa fu presto troppo piccola, per cui nel 1913 prendemmo in affitto una stanza in un edificio chiamato Somerset House, a Georgetown. Tenemmo le adunanze lì fino al 1958”. Nel 1914 Edward Phillips mise di nuovo a disposizione la sua casa, questa volta come sede della prima filiale della Guyana. Edward fu nominato sorvegliante dell’ufficio e rimase tale fino alla morte, avvenuta nel 1924.

Nel 1916 l’opera di predicazione ricevette un notevole impulso con la proiezione del “Fotodramma della Creazione”, un insieme di filmati e diapositive. “Quello fu un periodo di pace e prosperità spirituale”, scrive Frederick. “La stampa locale pubblicò persino una serie di sermoni di Charles T. Russell, uno dei principali rappresentanti degli Studenti Biblici”.

Nel 1917 le cose in Guyana erano cambiate. Nel paese prevaleva un clima di tensione a causa della guerra e un eminente ecclesiastico locale esortava tutti quanti a pregare per gli inglesi e i loro alleati. In una lettera alla stampa, Coward analizzò la situazione mondiale alla luce delle profezie bibliche. Inoltre nel municipio di Georgetown pronunciò un discorso poderoso intitolato “Demolite le mura di Babilonia”.

Un articolo pubblicato nella Torre di Guardia inglese del 1° ottobre 1983 diceva: “Il clero era talmente infuriato che persuase le autorità a espellere il fratello Coward e a vietare diverse nostre pubblicazioni. Tale divieto rimase in vigore fino al 1922”. Tuttavia Coward era stimato da molti a motivo della sua coraggiosa testimonianza. Infatti, quando partì, molta gente si raccolse lungo il molo gridando: “Solo lui predicava la verità”. In segno di protesta per l’espulsione di Coward, i portuali minacciarono addirittura lo sciopero, ma i fratelli li dissuasero.

Dopo la prima guerra mondiale gli Studenti Biblici si trovarono ad affrontare una prova più subdola che per un po’ ostacolò la divulgazione della verità del Regno. Un ex fratello ed ex membro del personale della sede mondiale di Brooklyn che era diventato apostata venne più volte nella Guyana per tentare di allontanare gli Studenti Biblici dall’organizzazione.

“Ci fu un periodo”, dice il succitato articolo della Torre di Guardia, “in cui gli Studenti Biblici del paese erano divisi in tre gruppi: uno leale all’organizzazione, uno dissidente e uno che non sapeva da che parte stare. Ma Geova benedisse solo il gruppo leale, che infine divenne fiorente”. Tra quelli che rimasero leali c’erano Malcolm Hall e Felix Powlett, che si erano battezzati rispettivamente nel 1915 e nel 1916. Entrambi continuarono a servire Geova con zelo e superarono la novantina.

Per dare ulteriore incoraggiamento ai fratelli fedeli, nel 1922 George Young si recò dalla sede mondiale in Guyana e vi rimase circa tre mesi. “Era un lavoratore instancabile”, disse Felix Powlett. La sua conoscenza delle Scritture, la sua voce possente, i suoi gesti espressivi e gli ausili visivi di cui si serviva indussero molti a esaminare più a fondo la Parola di Dio. Sulla base del rapporto di Young, La Torre di Guardia inglese del 1° gennaio 1923 menzionava “un notevole aumento di interesse per la verità in quella parte del mondo, un maggior numero di presenti a tutte le adunanze pubbliche, con case gremite e un conseguente aumento di zelo e devozione da parte dei fratelli”. Nella Somerset House, per esempio, c’erano in media 100 presenti alle adunanze, anche se allora i proclamatori del Regno erano circa 25.

Verso il 1923 i fratelli si impegnarono anche per cercare di raggiungere gli abitanti delle zone più interne. Spesso portavano con sé solo un’amaca e le pubblicazioni, confidando che persone ospitali avrebbero dato loro qualcosa da mangiare. Se qualcuno offriva loro un tetto dormivano al coperto, altrimenti appendevano l’amaca al robusto ramo di un albero e vi passavano la notte, spesso lottando contro nugoli di zanzare. La mattina seguente prendevano in esame un versetto biblico tratto dal libro Manna celeste giornaliera, pubblicato dall’organizzazione di Geova, e poi si incamminavano per un sentiero o trovavano un passaggio in barca per arrivare al successivo centro abitato.

Si cercò di raggiungere gli abitanti delle zone più distanti, finché durante la seconda guerra mondiale il razionamento del carburante limitò gli spostamenti. Intanto nel 1931 gli Studenti Biblici avevano adottato il nome testimoni di Geova. I piccoli gruppi di Studenti Biblici disseminati lungo la costa accolsero il nuovo nome con entusiasmo e il loro accresciuto zelo nel servizio lo dimostrò. In seguito, sempre negli anni ’30, i proclamatori iniziarono a usare i fonografi nel ministero per far ascoltare conferenze bibliche incise su dischi. Frederick Phillips, allora sovrintendente della filiale, scrive: “A quel tempo nessuno aveva la radio nei villaggi, per cui la musica proveniente dagli altoparlanti che si diffondeva nella dolce brezza tropicale era il primo segno della nostra presenza. Alla musica seguivano le conferenze registrate. Quasi tutti gli abitanti del posto, alcuni in pigiama, ci si affollavano intorno”.

Anche le stazioni radio contribuirono alla diffusione della buona notizia. Una stazione della Guyana trasmetteva il messaggio del Regno la domenica e il mercoledì. Ovviamente tutta questa attività non sfuggì all’attenzione di Satana, che sfruttò il fervore nazionalistico della seconda guerra mondiale per intralciare l’opera.

La seconda guerra mondiale e l’opera nel dopoguerra

Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, in Guyana c’erano 52 proclamatori del Regno. Quello stesso anno La Torre di Guardia e Consolazione (ora Svegliatevi!) furono vietate. Nel 1944 il divieto fu esteso a tutte le pubblicazioni dei testimoni di Geova. “Persino le copie della Sacra Bibbia che non contenevano note esplicative della Watch Tower, ma erano versioni pubblicate da altre società bibliche, erano state vietate, almeno per i testimoni di Geova”, dice un rapporto della Torre di Guardia inglese del 1° luglio 1946.

Nell’aprile 1946 Nathan Knorr della sede mondiale visitò la Guyana accompagnato da William Tracy, da poco diplomatosi a Galaad. Vennero per incoraggiare i fratelli e per appellarsi al governo affinché revocasse il divieto. A un’adunanza tenuta a Georgetown, Nathan Knorr spiegò a 180 fratelli e interessati che i primi discepoli di Gesù non avevano scorte di Bibbie e libri da usare nel ministero, eppure Geova li aveva benedetti con una crescita notevole. Perché? Perché avevano continuato a predicare. Quindi Geova non avrebbe fatto lo stesso per i suoi servitori dei tempi moderni mentre continuavano a darsi da fare nell’opera? Certo!

Intanto, per far revocare il divieto, i fratelli continuavano a ricorrere a mezzi legali. Per esempio, neanche un anno dopo la fine della guerra raccolsero 31.370 firme per una petizione che fu poi presentata al governo. Inoltre, per informare la collettività, l’organizzazione di Geova pubblicò un volantino che esponeva i fatti. Esso titolava: “LA SACRA BIBBIA VIETATA NELLA GUIANA BRITANNICA — 31.000 PERSONE SOTTOSCRIVONO UNA PETIZIONE INDIRIZZATA AL GOVERNATORE per il ripristino della libertà di culto in favore di tutti gli abitanti della colonia, a prescindere dal credo”.

Inoltre il fratello Knorr si incontrò con il segretario della colonia, William L. Heape, per chiedere l’abrogazione del divieto. Alla fine di un colloquio di mezz’ora, gli diede il libro “La verità vi farà liberi” e lo pregò di leggerlo attentamente. Heape non solo disse che lo avrebbe fatto, ma informò il fratello Knorr che i nove membri del comitato esecutivo stavano rivedendo proprio in quel periodo il divieto riguardante le nostre pubblicazioni. Ed era vero, perché nel giugno 1946 il governatore emanò un decreto che revocava il divieto.

Di lì a poco furono restituiti ai fratelli 130 scatoloni polverosi contenenti 11.798 libri e opuscoli. Elettrizzati all’idea di potere di nuovo offrire pubblicazioni, i proclamatori del Regno, che allora erano 70, distribuirono l’intero quantitativo in sole dieci settimane. In agosto cominciarono anche a dare testimonianza per le strade con ottimi risultati. “Si distribuivano le riviste con la stessa facilità con cui si vendevano i giornali locali”, riferisce la filiale.

Mentre era in vigore il divieto i fratelli avevano continuato a ricevere prezioso cibo spirituale, grazie anche a un fratello che lavorava alla posta centrale di Georgetown. Egli scrive: “Mi sentivo in dovere di far arrivare copie della Torre di Guardia alla filiale. Le sorelle collaboravano dattilografando o ciclostilando copie degli articoli di studio che poi venivano fatte circolare tra le famiglie e usate alle adunanze di congregazione”.

Nuovi missionari danno impulso all’opera

In automobile cambiando marcia si può andare più forte. Nella Guyana ci fu un “cambio di marcia” nell’opera di predicazione quando a metà degli anni ’40 arrivarono i missionari di Galaad. Tra questi c’erano William Tracy, diplomato della terza classe, John e Daisy Hemmaway e Ruth e Alice Miller, diplomati della quinta. Questi zelanti Testimoni trasmisero ai fratelli del posto le preziose informazioni che avevano imparato a Galaad e diedero un eccellente esempio nel campo.

Il fratello Tracy si preoccupava di quelli che vivevano in zone remote. Scrisse: “Esplorai il paese viaggiando su e giù per la costa e risalendo i fiumi per contattare gli interessati isolati e predicare ad altri. Mi spostavo in treno lungo la costa, nonché in autobus, in bicicletta, in battello, in barca e persino in canoa”.

I missionari aiutarono i pionieri del posto a organizzarsi per lavorare sistematicamente il territorio e, circostanze permettendo, per espandere la loro attività in territori vergini. Tenete presente che nel 1946 la Guyana aveva solo cinque congregazioni e un massimo di 91 proclamatori del Regno. Ma nessuna impresa è troppo grande per chi è mosso dallo spirito di Dio. — Zacc. 4:6.

Molti pionieri che all’inizio predicarono con i missionari erano avanti negli anni, eppure mostravano uno spirito eccellente per l’opera. Tra questi c’erano Isaac Graves, George Headley, Leslie Mayers, Rockliffe Pollard e George Yearwood. Tra le sorelle ricordiamo Margaret Dooknie, Ivy Hinds, Frances Jordan, Florence Thom, Atalanta Williams e Princess Williams (non imparentate). Armati di libri, opuscoli e riviste, questi pionieri portarono il messaggio del Regno in luoghi lontani.

Ivy Hinds (ora Wyatt) e Florence Thom (ora Brissett) furono mandate nel comune di Bartica, sull’Essequibo, a circa 80 chilometri dalla costa. Questo centro è il passaggio obbligato per raggiungere i giacimenti d’oro e di diamanti dell’interno. Ci viveva solo un fratello. John Ponting, che allora era sorvegliante di filiale e di circoscrizione, scrive: “Nel giro di due mesi 20 persone assistevano alle adunanze, e alla Commemorazione ci furono 50 presenti”. Tra coloro che accettarono la verità ci fu Jerome Flavius, un cieco. “In poco tempo fu in grado di pronunciare discorsi senza farsi aiutare. Bastava che Ivy Hinds gli leggesse diverse volte il materiale”, racconta John.

Benché ultrasessantenni, le pioniere Esther Richmond e Frances Jordan impararono ad andare in bicicletta per poter lavorare più territorio. “Margaret Dooknie, che aveva perso il conto degli anni in cui era stata pioniera, camminava finché era così stanca che a volte la trovavamo addormentata sulla panchina di un parco”, racconta il fratello Ponting. “Non dimenticheremo mai fratelli e sorelle del genere”.

Spronati dall’esempio dei missionari e dei pionieri di vecchia data, molti giovani si unirono alle file dei pionieri. Grazie a questa fervente attività vennero alla verità altre persone e si formarono gruppi e congregazioni in varie parti del paese. Nel 1948 in Guyana c’erano 220 proclamatori. Nel 1954 si arrivò a 434 proclamatori. Il gruppo di fratelli del sobborgo di Kitty-Newtown che si riuniva nella Somerset House crebbe a tal punto che si poté formare una nuova congregazione, Newtown, la seconda della capitale. Oggi Georgetown ha nove congregazioni.

Carri con altoparlanti, ciclisti e somari

All’inizio degli anni ’50, seguendo le direttive della filiale, i fratelli pronunciavano discorsi pubblici all’aperto in tutta Georgetown, in genere il sabato sera e la domenica pomeriggio. A questo scopo usavano un carro che loro stessi avevano costruito e dotato di un potente amplificatore e due grandi casse acustiche con relativi sostegni e cavi. Albert Small, battezzatosi nel 1949, narra: “Di giorno nel luogo dell’adunanza era esposto un cartellone che recava la scritta ‘Risposte alle vostre domande bibliche’ e l’orario dell’adunanza. Molti assistettero a quei discorsi e alcuni vennero poi alla verità”.

Si ebbe un’indicazione del potenziale per una crescita futura all’inizio del 1954, quando Nathan Knorr e il suo segretario Milton Henschel pronunciarono discorsi al cinema Globe di Georgetown. John Ponting, che era presente, racconta: “Tutti i 1.400 posti a sedere erano occupati e fuori c’erano 700 persone che ascoltavano grazie agli altoparlanti, finché un acquazzone non ne costrinse parecchie a rifugiarsi all’interno. Per fare pubblicità al programma avevamo sfilato in bicicletta con i cartelli. Di sera, avevamo usato una grande insegna luminosa trainata da un somaro, affiancato da un fratello che trasmetteva l’annuncio con un megafono”.

Altri viaggi nell’interno

Quando era sorvegliante di filiale, William Tracy incoraggiò i fratelli a raggiungere gli abitanti delle zone remote. Lui stesso si recò nelle regioni dell’Essequibo e del Berbice per organizzare assemblee di circoscrizione con i piccoli gruppi e le congregazioni di quelle zone. Le assemblee si tenevano di solito nelle scuole pubbliche o nei cinema, spesso gli unici posti abbastanza grandi. Nel 1949, a un’assemblea tenuta nel cinema di Suddie, vicino alla foce dell’Essequibo, il discorso pubblico “L’inferno, uno spauracchio” fece non poca impressione. Alcuni iniziarono a chiamare i testimoni di Geova “la chiesa senza inferno”.

Nel 1950 William Tracy, subito dopo il matrimonio, tornò negli Stati Uniti per un nuovo incarico. John Ponting prese il suo posto di sorvegliante viaggiante e di filiale, e lavorò anche alcuni territori lungo i fiumi. I fratelli viaggiavano sulle normali imbarcazioni da trasporto. Quando gli abitanti dei villaggi lungo le rive si avvicinavano in canoa al battello per ricevere e consegnare la posta, i fratelli chiedevano di essere portati a riva, confidando che qualcuno avrebbe offerto loro da mangiare e da dormire. Davano testimonianza nel villaggio e poi passavano la serata con la famiglia che li ospitava. Il giorno dopo qualcuno li portava in canoa più a valle in modo che potessero predicare nel villaggio successivo. Un pomeriggio andarono in una segheria. Il direttore interruppe il lavoro, radunò gli operai e permise ai fratelli di pronunciare un discorso di 15 minuti. Tutti accettarono pubblicazioni.

Thomas Markevich, diplomato della 19a classe di Galaad, fu mandato in Guyana nel luglio 1952. Si avventurò anche lui in territori vergini. Tom stesso racconta: “Si prova una gioia particolare nel portare il messaggio del Regno a qualcuno che non è mai stato contattato. Ma si hanno anche delle sorprese. Una volta, dopo aver navigato sul Demerara in battello ed essermi addentrato nella foresta, scorsi una piccola capanna. L’uomo che vi abitava mi salutò, mi invitò ad entrare e mi fece sedere per sentire cosa avevo da dire. Guardandomi intorno notai con stupore che le pareti della capanna erano tappezzate di pagine dei numeri della Torre di Guardia degli anni ’40. Era evidente che aveva già sentito parlare del messaggio del Regno, forse in battello, a Georgetown o a Mackenzie”.

Il missionario Donald Bolinger fu il primo a compiere il difficile viaggio via terra alle cascate di Kaieteur per dare testimonianza. Predicando agli amerindi, venne in contatto con un funzionario del governo che lavorava con loro. Col tempo quest’uomo dedicò la sua vita a Geova e si prese cura del gruppo che si formò lì. Alcuni proclamatori si trasferirono in zone remote, ad esempio quelle dove si trovavano le miniere d’oro e di diamanti, per motivi di lavoro. Malgrado l’isolamento, li si poteva trovare spesso a predicare di capanna in capanna negli insediamenti. Cosa permise loro di rimanere spiritualmente forti? Seguivano un buon programma di studio e di predicazione.

Servizio ‘emozionante e soddisfacente’

I missionari John e Daisy Hemmaway prestarono servizio in Guyana dal 1946 al 1961. Ogni tanto si prendevano due settimane di vacanza per andare nella parte nord-occidentale del paese, vicino al Venezuela, abitata da caribi, arawak e altre tribù indigene. Una volta distribuirono molte pubblicazioni alla gente arawak. La cosa non andò a genio alle suore che gestivano la scuola del posto. Esse chiesero ai bambini se i loro genitori avevano accettato delle pubblicazioni. Quando i genitori lo vennero a sapere si indignarono e dissero al prete che erano liberi di leggere ciò che volevano. Imperterrito, una domenica durante la messa, il prete condannò l’opuscolo Potete vivere per sempre nella felicità sulla terra? che molti avevano accettato. Ma anche questa tattica gli si ritorse contro poiché, il giorno in cui gli Hemmaway dovevano partire, molti abitanti del villaggio li avvicinarono per avere una copia di quell’opuscolo.

Per arrivare in questa zona che si trova a oltre 300 chilometri dalla costa, John e Daisy viaggiavano in traghetto, in treno e in autocarro. Si portavano le provviste necessarie, le pubblicazioni e una bicicletta, indispensabile per percorrere le strade sterrate che portano ai sentieri degli indigeni. “Quei sentieri”, spiega John, “portano in tutte le direzioni, perciò bisogna avere buona memoria oppure a ogni biforcazione si deve spezzare qualche rametto per essere certi di non smarrirsi al ritorno. Quando si incontra qualche felino bisogna rimanere perfettamente immobili e guardarlo fisso negli occhi, finché se ne va quatto quatto. Le scimmie si spostano sulle cime degli alberi gridando per protestare contro gli intrusi, mentre il bradipo, appeso a testa in giù, osserva pigramente chi passa. Qua e là nelle radure si possono avvistare tucani dai bei colori che beccano i frutti della papaia”.

Dopo aver svolto per 15 anni il servizio missionario in Guyana, il fratello Hemmaway riassunse così le sue impressioni: “Che emozione, e che soddisfazione! Sedere per terra in una capanna di foglie di palma e parlare alla gente amerindia del Regno di Dio insegnando loro un nuovo modo di vivere dà una gioia che non ha eguali. Vedere questa gente umile accettare gli insegnamenti biblici e dedicare la propria vita a Dio è un’esperienza che non dimenticheremo mai”.

Pionieri della Guyana vanno a Galaad

Anche diversi pionieri locali ebbero il privilegio di frequentare la Scuola di Galaad, e alcuni di loro furono poi rimandati in Guyana. Tra questi ci sono: Florence Thom (ora Brissett), 21a classe, 1953; Albert e Sheila Small, 31a classe, 1958; e Frederick McAlman, 48a classe, 1970.

Florence Brissett dice: “Avrei preferito servire in un paese straniero, ma il fatto di essere stata mandata a Skeldon, in Guyana, fu una benedizione di Geova. Molti miei ex compagni di scuola, insegnanti, amici e conoscenti accettarono di studiare la Bibbia perché mi conoscevano. Anzi, alcuni addirittura mi chiedevano di studiare con loro! Uno di questi fu Edward King, il marito di una signora con cui studiavo. Quando il prete anglicano venne a sapere che la donna stava studiando, chiamò Edward e gli disse di farla smettere, ma anziché assecondarlo Edward stesso iniziò a studiare”.

Dopo essere tornato da Galaad insieme alla moglie, Albert Small fu membro del Comitato di Filiale e sorvegliante di circoscrizione per molti anni. Attualmente, nonostante i problemi di salute, Albert e Sheila sono ancora pionieri speciali in una congregazione del paese, dove lui è anziano. Ovviamente non tutti coloro che venivano dalla Guyana furono rimandati nel loro paese. Per esempio Lynette Peters, diplomata della 48a classe, andò in Sierra Leone, dove tuttora presta fedelmente servizio.

Un film che suscita interesse

Negli anni ’50 i testimoni di Geova fecero largo uso del film intitolato La Società del Nuovo Mondo all’opera. Esso mostrava la sede mondiale di Brooklyn e la grande assemblea tenuta allo Yankee Stadium di New York nel 1953. Aiutò tutti quanti, Testimoni e non, a conoscere meglio l’organizzazione di Geova nel suo insieme. Ebbe senz’altro un grande effetto sugli abitanti delle zone interne della foresta pluviale, molti dei quali non avevano mai visto un film.

Il film veniva spesso proiettato all’aperto in un grande cortile. La gente faceva chilometri a piedi per andare a vederlo. ‘Ma come facevano i fratelli a proiettare un film in luoghi dove non c’era la corrente elettrica?’, vi chiederete. Alan Johnstone, diplomato di Galaad arrivato nel 1957 e allora sorvegliante di circoscrizione, proiettò il film parecchie volte. Egli scrive: “Dove non c’era l’elettricità chiedevamo in prestito alla gente del posto dei generatori che normalmente venivano usati per l’illuminazione notturna delle botteghe. Un grande lenzuolo ben teso tra due alberi fungeva da schermo”.

Dopo una di queste proiezioni John e Daisy Hemmaway si trovavano a bordo di un vaporetto sulla via del ritorno. Molti passeggeri avevano sentito parlare del film e volevano vederlo. Così, col permesso del capitano, gli Hemmaway sistemarono lo schermo sul ponte e il proiettore in una cabina che aveva il finestrino nella posizione giusta. “A bordo c’erano dei preti cattolici e anglicani”, narra John. “Non avevano voluto vedere il film a terra e ora, forse di malavoglia, dovevano vederlo a bordo. Anzi, il film fu proiettato proprio dalla loro cabina. Successivamente i passeggeri li martellarono di domande a cui solo un testimone di Geova poteva rispondere”.

A proposito dell’effetto prodotto dal film, John Ponting scrive: “In quegli anni era particolarmente efficace proiettare il film dove i Testimoni erano pochi e poco considerati. Gli scettici poterono vedere con i loro occhi una grande organizzazione multirazziale che operava in tutto il mondo, e impararono ad avere più rispetto per noi. Fu una vera svolta nella vita di molti che accettarono uno studio biblico. Alcuni divennero col tempo anziani di congregazione. In sole due settimane un sorvegliante di circoscrizione proiettò il film 17 volte, quasi sempre all’aperto, davanti a un totale di 5.000 persone.

“Una volta, dopo un viaggio di due giorni su un fiume con le rapide e una bella camminata lungo un sentiero in mezzo alla foresta, un sorvegliante di circoscrizione fu largamente ricompensato degli sforzi fatti quando vide decine e decine di amerindi assistere alla proiezione. Era il primo film che vedevano in vita loro. Il giorno dopo molti abitanti del villaggio, perlopiù presbiteriani, accettarono le nostre riviste. Dopo questa visita l’atteggiamento dell’intero villaggio verso i testimoni di Geova cambiò notevolmente”.

Tra il 1953 e il 1966 la Guyana fu colpita da disordini politici e razziali. Gli anni che andarono dal 1961 al 1964 furono i peggiori e videro rivolte, saccheggi, omicidi e uno sciopero generale. I trasporti pubblici furono interrotti. Si viveva in un generale clima di paura. I fratelli non subirono la persecuzione diretta, ma alcuni di loro soffrirono a causa della situazione. Due fratelli per esempio furono picchiati e altri due, uno dei quali era Albert Small, furono raggiunti da proiettili d’arma da fuoco e dovettero andare in ospedale per farseli estrarre. La situazione nel paese divenne così critica che intervennero le truppe britanniche.

Com’era opportuno che in quel periodo travagliato il film La Società del Nuovo Mondo all’opera mostrasse un popolo tratto da ogni nazione e caratterizzato da vera pace e unità! Inoltre i fratelli non lasciarono che il blocco dei mezzi pubblici impedisse loro di andare alle adunanze e di svolgere il ministero. Facevano semplicemente un po’ di strada a piedi in più o andavano in bicicletta. Soprattutto mostrarono vero amore cristiano gli uni per gli altri. “Erano affettuosi e generosi”, disse Albert Small.

Sorelle in prima linea

Anche le sorelle portarono il messaggio del Regno in zone remote. Ivy Hinds e Florence Thom, per esempio, furono mandate come pioniere speciali a Bartica, al margine della foresta. Lì viveva un proclamatore isolato, Mahadeo, con la moglie Jamela. Come molte ragazze di allora provenienti dall’India, Jamela si era vista negare l’istruzione scolastica, per cui non sapeva né leggere né scrivere. Eppure le sarebbe piaciuto leggere la Bibbia e insegnarla ai suoi due bambini. “Con la benedizione di Geova e il mio aiuto”, disse Florence, “Jamela imparò presto a leggere, a scrivere e a dare testimonianza”.

Due mesi dopo il loro arrivo, Florence e Ivy non avevano ancora trovato un alloggio idoneo. Avevano anche bisogno di un luogo dove tenere le adunanze, visto che conducevano già più di dieci studi biblici. La situazione si fece critica quando ricevettero la notizia dell’imminente visita del sorvegliante di circoscrizione. Per di più, la visita capitava proprio nella settimana in cui i lavoratori delle zone interne e uno stuolo di prostitute provenienti da Georgetown sarebbero affluiti a Bartica, triplicando il numero degli abitanti.

Ma la mano di Geova non è corta. Florence ricorda: “Il giorno prima dell’arrivo del sorvegliante di circoscrizione, nel tardo pomeriggio, incontrammo un uomo che fu disposto ad affittarci una casetta con due camere, nel centro della città. Lavorammo a più non posso per raschiare e verniciare le pareti, e lucidare il pavimento. Mettemmo le tende e sistemammo i mobili. Finimmo nelle prime ore del mattino. Che nottata! Il sorvegliante, John Ponting, stentò a credere alle nostre parole quando gli raccontammo com’era andata. Alla prima adunanza tenuta durante la visita ci furono 22 presenti, preludio di quella che sarebbe poi diventata la congregazione di Bartica.

Solcano i fiumi a bordo delle Kingdom Proclaimer

Nei primi anni, per raggiungere gli insediamenti lungo i fiumi, i fratelli si servivano di qualsiasi battello o canoa fosse disponibile. In seguito acquistarono delle imbarcazioni e le chiamarono Kingdom Proclaimer (Proclamatore del Regno) I, Kingdom Proclaimer II e così via fino alla Kingdom Proclaimer V (ora le prime due sono fuori uso).

Frederick McAlman narra: “Remando col favore della corrente, predicavamo lungo tutta la riva orientale del Pomeroon fino ad arrivare a Hackney, a 11 chilometri dalla foce. Lì ci concedevamo una buona notte di riposo a casa della sorella DeCambra, che all’epoca era la levatrice del posto. Il giorno dopo di buon mattino proseguivamo fino alla foce prima di passare alla riva occidentale, dopo di che ripercorrevamo i 34 chilometri in senso inverso fino a Charity”. Per cinque anni i fratelli si spostarono lungo il Pomeroon in barca a remi, poi riuscirono a procurarsi un motore usato, un fuoribordo da sei cavalli.

In genere non era rischioso navigare i corsi d’acqua, ma bisognava stare attenti alle altre imbarcazioni. Inoltre le Kingdom Proclaimer I II, essendo barche a remi, non erano veloci. Frederick racconta: “Un sabato pomeriggio tornavo a casa dopo aver predicato lungo il Pomeroon, quando una grossa nave da carico che viaggiava a tutta velocità mi venne addosso. Il capitano e l’equipaggio non se ne accorsero, impegnati com’erano a bere rum e a fare baldoria. Fui sbalzato fuori dalla Kingdom Proclaimer I e finii in acqua, sotto la loro nave. Andavo a fondo e lottavo con tutte le forze nell’oscurità, ma battevo continuamente la testa contro lo scafo della nave, a pochi centimetri dalla grossa elica. Accortosi della situazione, un ragazzo che era sulla nave si tuffò e mi soccorse. Per diverse settimane soffrii a causa delle contusioni, ma ero felice di essere ancora in vita!”

Frederick non si lasciò scoraggiare da quella disavventura. “Ero deciso ad andare avanti”, spiega, “visto l’interesse che mostravano per la Bibbia quelli che abitavano lungo il fiume. A Sirikie, a 11 chilometri da Charity, c’era uno studio di libro di congregazione ed ero io a occuparmene”.

Una settimana col sorvegliante di circoscrizione

Per compiere l’opera di ministro viaggiante nelle zone rurali della Guyana bisogna avere fegato. Oltre a dover attraversare fiumi, strade sterrate e sentieri nella foresta, i sorveglianti di circoscrizione e le rispettive mogli devono a volte fare i conti con zanzare e insetti vari, grossi felini, acquazzoni e in alcune zone coi ladri. Corrono anche il rischio di contrarre la malaria, il tifo o altre malattie tropicali.

Un sorvegliante viaggiante, a proposito della visita fatta ad alcuni proclamatori isolati sul Demerara, scrive: “Il lunedì, dopo aver visitato la congregazione di Mackenzie, facemmo una quarantina di chilometri su una lancia per andare a trovare un fratello nel villaggio di Yaruni, sempre sul Demerara. Da lì ci spostammo in canoa sfruttando la corrente e predicammo su entrambi i lati del fiume fino a tornare a Mackenzie.

“Le persone furono molto ospitali, ci diedero della frutta e ci invitarono persino a mangiare con loro. Il venerdì raggiungemmo in barca un vaporetto, col quale andammo a Soesdyke. Lì trasbordammo e raggiungemmo la riva in canoa. Ci venne a prendere un fratello che ci portò a casa sua a Georgia, dall’altra parte del fiume. La sera stessa tenemmo un’adunanza con la famiglia.

“Il giorno dopo attraversammo tutti il Demerara per andare a predicare a Soesdyke e nell’area densamente popolata dell’aeroporto di Timehri. Andammo anche nella zona delle dune, dove si carica la sabbia sui camion diretti a Georgetown. Sabato sera tenemmo un’altra adunanza con la famiglia a Georgia. La mattina seguente tutti quanti attraversammo di nuovo il fiume per andare a predicare a Soesdyke. Il pomeriggio si tenne un discorso pubblico sotto il portico dell’ufficio postale, e così si concluse la settimana”. Lo strenuo lavoro di tali devoti sorveglianti di circoscrizione e delle rispettive mogli è stato ricompensato perché ora Soesdyke ospita una fiorente congregazione. I fratelli hanno una Sala del Regno di proprietà, ultimata nel 1997.

I sorveglianti di circoscrizione ebbero anche delle disavventure. Durante uno spostamento, Jerry e Delma Murray arrivarono in motocicletta nei pressi di un canale. Il ponte che lo attraversava era fatto di alcune assi di legno legate insieme. Delma rimase ad aspettare che Jerry lo attraversasse con la moto. Ma qualcosa andò storto, perché Jerry, la moto e i bagagli volarono giù e scomparvero nelle acque torbide. Delma si mise a gridare e gli abitanti del villaggio accorsero in suo aiuto. Qualche attimo dopo, l’angoscia si tramutò in una risata quando, come scrisse un fratello, “venne a riva un uomo bianco coperto di alghe, con le scarpe piene di fango”.

Gli amerindi accettano la buona notizia

All’inizio degli anni ’70, mentre predicava al mercato di Charity, Frederick McAlman lasciò le riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! a una donna amerindia, Monica Fitzallen. (Vedi il riquadro a  pagina 176). Monica, che viveva in una riserva, si portò le riviste a casa. Si mise a leggerle solo quando tempo dopo si ammalò, e capì che era la verità. Di lì a poco divenne una proclamatrice della buona notizia, l’unica nella riserva, e nel 1974 si battezzò.

Monica osserva: “Mi impegnai con vigore nell’opera di casa in casa, desiderosa di trasmettere alla mia gente ciò che avevo imparato. Per arrivare a casa loro, però, dovevo andare in barca lungo fiumi e torrenti. Quando il numero degli interessati crebbe, iniziai a tenere con loro delle adunanze, leggendo e trattando parti del libro per lo studio biblico La Verità che conduce alla Vita Eterna”.

Il duro lavoro di Monica ha portato frutto? Certo. Ora ci sono altri 13 proclamatori, tra cui il marito, il figlio, la nuora e la nipote. Fino a poco tempo fa questo gruppetto doveva affrontare un viaggio di 12 ore in canoa per raggiungere la congregazione più vicina, che si trovava a Charity. Ora invece si tengono le adunanze sul posto e i presenti sono tre volte il numero dei proclamatori.

Nel frattempo anche la congregazione di Charity è cresciuta. Adesso ha 50 proclamatori, molti dei quali per andare alle adunanze viaggiano sul Pomeroon. In media ci sono più di 60 presenti, e 301 persone hanno assistito alla Commemorazione nel 2004. La congregazione di Charity ha anche una nuova Sala del Regno.

Crescita straordinaria a Baramita

Un’altra zona della Guyana dove molti indigeni hanno accolto favorevolmente il messaggio del Regno è quella di Baramita, nel nord-ovest del paese, che ospita una comunità di caribi. I caribi furono tra i primi abitanti della regione caribica, che da loro prese il nome. La loro lingua è detta caribo.

Ruby Smith, che appartiene al gruppo etnico dei caribi, si interessò della verità nel 1975, quando ricevette un volantino dalla nonna. (Vedi il riquadro a  pagina 181). Allora aveva 16 anni. Fece progresso spirituale e si battezzò nel 1978 all’assemblea di distretto “Fede vittoriosa”. Poco tempo dopo, la sua famiglia si trasferì a Georgetown per motivi di lavoro. Lì Ruby sposò Eustace Smith. Eustace non parlava il caribo, ma entrambi desideravano andare a Baramita per portare il messaggio del Regno ai parenti di Ruby e ad altri. Lei afferma: “Geova vide ciò che avevamo nel cuore e rispose alle nostre preghiere perché nel 1992 andammo a Baramita”.

Ruby continua: “Iniziai a dare testimonianza appena arrivammo. Tenevamo le adunanze sotto la nostra casetta, che era costruita a circa un metro e mezzo da terra. Di lì a poco non c’era più posto per tutti, per cui prendemmo in prestito delle tende. Man mano che si spargeva la notizia che tenevamo delle adunanze i presenti aumentavano, finché arrivarono a circa 300. Siccome parlavo correntemente il caribo, dovevo tradurre a voce La Torre di Guardia. Come facevano a sentire tutti quanti? Usavamo un semplice trasmettitore a modulazione di frequenza. Molti dei presenti si portavano la radio e si sintonizzavano sulla frequenza giusta.

“Io ed Eustace pensavamo che il gruppo avesse davvero bisogno di una Sala del Regno. Così, dopo aver calcolato il costo e aver parlato con altri dei nostri piani, ci accingemmo all’impresa. Mio fratello Cecil Baird ci fornì gran parte del materiale da costruzione, mentre altri offrirono la propria manodopera. I lavori iniziarono nel giugno 1992 e furono ultimati all’inizio dell’anno seguente, appena in tempo per la Commemorazione. Ci meravigliammo vedendo 800 presenti al discorso, che fu pronunciato dal sorvegliante viaggiante Gordon Daniels.

“Il gruppo di Baramita divenne congregazione il 1° aprile 1996 e la Sala del Regno fu dedicata il 25 maggio. Ora, dopo essere stata ampliata, contiene più di 500 posti a sedere e viene usata anche per le assemblee di circoscrizione e le assemblee speciali di un giorno. Quello che all’inizio era un piccolo gruppo oggi è una congregazione di quasi 100 proclamatori con una media di 300 presenti all’adunanza pubblica. Alla Commemorazione hanno assistito ben 1.416 persone!”

Un “megamatrimonio”

Nella regione di Baramita decine e decine di coppie che convivevano hanno legalizzato la loro unione per conformarsi alle norme bibliche. Per alcune è stato difficile ottenere i documenti necessari, come il certificato di nascita. Comunque, grazie alla loro tenacia e all’aiuto dato dai fratelli per verificare date di nascita e altri dettagli necessari, sono riusciti a legalizzare la loro unione.

Una volta si sono unite in matrimonio 79 coppie nel corso della stessa cerimonia. Il discorso nuziale è stato pronunciato da Adin Sills, membro del Comitato di Filiale. Tre giorni dopo 41 persone, in buona parte sposi novelli, hanno espresso il desiderio di divenire proclamatori non battezzati.

A Baramita hanno mostrato interesse per la Parola di Dio così tante persone che tutta la comunità ha visto un netto miglioramento. Alla dedicazione della Sala del Regno uno degli anziani ha affermato: “Non a caso ora Baramita è un luogo di pace e tranquillità: oltre il 90 per cento degli abitanti frequenta regolarmente le adunanze”.

Nel 1995 la zona di Baramita fu colpita da una forte siccità. Come sono andate le cose per il popolo di Geova? In quel periodo Gillian Persaud faceva l’insegnante a Baramita. Quando sentì atterrare un aereo da turismo nel vicino aeroporto corse più in fretta che poté per fermare il pilota prima che ripartisse. Lo convinse a portarla a Georgetown e lì andò direttamente alla filiale per spiegare in che condizioni si trovavano i fratelli.

James Thompson, che all’epoca faceva parte del Comitato di Filiale, riferisce: “Il Corpo Direttivo ci diede il permesso di mandare a Baramita per via aerea viveri e altri generi di prima necessità. E fu anche possibile far venire a Georgetown in aereo 36 proclamatori perché assistessero all’assemblea di distretto. Per molti era la prima assemblea a cui partecipavano”.

Scuola di Addestramento per il Ministero

Da quando nel 1987 è stata istituita la Scuola di Addestramento per il Ministero, molti paesi beneficiano dell’operato degli anziani e dei servitori di ministero celibi che l’hanno frequentata. La Guyana non fa eccezione. Dopo aver frequentato la scuola nella vicina Trinidad, molti fratelli della Guyana sono stati in grado di dare un maggior contributo all’opera del Regno nel loro paese. Alcuni prestano attualmente servizio come pionieri regolari, pionieri speciali e anziani di congregazione. Quelli che sono tornati alle congregazioni d’origine si stanno dando molto da fare per aver cura delle pecore di Geova.

Molti diplomati della Scuola di Addestramento per il Ministero hanno ricevuto ulteriori responsabilità. Per esempio Floyd e Lawani Daniels, fratelli carnali, furono mandati come pionieri speciali in congregazioni in cui c’era urgente bisogno di anziani. David Persaud ebbe il privilegio di prestare servizio come sorvegliante di circoscrizione. Il suo compagno di classe Edsel Hazel fu chiamato a far parte del Comitato di Filiale. Parlando di alcuni che avevano frequentato la scuola, un sorvegliante di circoscrizione ha detto: “Li ho visti crescere tutti quanti dal punto di vista spirituale, specialmente dopo che avevano frequentato la Scuola di Addestramento per il Ministero”.

Servizio dove c’è più bisogno

Alla fine degli anni ’70, sulla costa atlantica a ovest dell’Essequibo c’erano circa 30.000 abitanti e solo 30 proclamatori. Perciò, saltuariamente, la filiale mandava dei pionieri speciali assegnando loro dei pezzi di territorio da lavorare per un mese. Il fratello che guidò un gruppo di proclamatori disse: “I fratelli riuscirono a coprire tutto il territorio e a distribuire 1.835 libri; fecero anche molte visite ulteriori e iniziarono parecchi studi biblici”.

Un altro fratello riferì: “Remammo per due ore percorrendo 27 chilometri. A volte dovemmo trascinare o spingere la barca nel fango che ci arrivava alle ginocchia, ma i nostri sforzi furono ricompensati dall’ospitalità degli abitanti. Uno di loro, maestro di musica, usava il nostro libro dei cantici per insegnare. ‘Mi piacciono molto queste composizioni musicali’, disse. “Poi suonò per noi due cantici e accettò sei libri”.

Altri fratelli e sorelle si resero disponibili per andare in zone dove c’era più bisogno. Prendete ad esempio Sherlock e Juliet Pahalan. Sherlock scrive: “Nel 1970 fu chiesto a me e a Juliet di aiutare la congregazione di Eccles, sul Demerara, 13 chilometri a sud di Georgetown. Lì c’erano dei problemi e alcuni dovettero essere disassociati. Così la congregazione si ridusse a 12 proclamatori attivi, insieme ai loro figli non battezzati. Per un periodo fui l’unico anziano. La congregazione curava anche un piccolo gruppo a Mocha, un villaggio isolato. Il lunedì sera conducevo uno studio di libro a Mocha e uno a Eccles.

“Dovevo condurre anche lo studio Torre di Guardia. Dal momento che raramente le riviste bastavano per tutti, prima si leggeva il paragrafo e poi si poneva la domanda, contrariamente a quanto si faceva di norma all’epoca. Andavamo all’adunanza con le candele, visti i frequenti black out, e durante la stagione delle piogge combattevamo contro eserciti di zanzare. La maggior parte dei fratelli andava alle adunanze e nel territorio a piedi o in bicicletta, e i proclamatori di Mocha venivano a Eccles nello stesso modo. Dopo le adunanze ne facevo entrare più che potevo nel mio furgoncino e li accompagnavo a casa a Mocha”.

Ne è valsa la pena? Ripensando a quei tempi il fratello Pahalan scrive: “A Eccles io e mia moglie studiammo la Bibbia con parecchie persone, molte delle quali sono ancora nella verità insieme alle loro famiglie. Alcuni uomini ora prestano servizio come anziani di congregazione. Queste sono benedizioni incomparabili!”

“Un paradiso per i pionieri”

Negli ultimi anni una cinquantina di fratelli e sorelle, in maggioranza pionieri, provenienti da Canada, Francia, Gran Bretagna, Irlanda e Stati Uniti si sono recati nella “terra dalle molte acque” per unirsi a coloro che estendono l’invito: “Vieni! . . . Chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. (Riv. 22:17) Alcuni riescono a rimanere per pochi mesi, altri per anni. Quando i risparmi si assottigliano, molti tornano nel loro paese, lavorano per un periodo e poi vengono di nuovo. La maggioranza è felice di aver prestato servizio in Guyana e di aver potuto parlare di argomenti spirituali con persone che in genere hanno un grande rispetto per la Bibbia. Anche a molti che non si professano cristiani piace parlare coi testimoni di Geova. Inoltre i padroni di casa a volte invitano i fratelli a mangiare con loro. “Quindi non è esagerato dire che la Guyana è un paradiso per i pionieri”, dice Ricardo Hinds, attuale coordinatore del Comitato di Filiale.

Arlene Hazel, che ora presta servizio alla filiale col marito Edsel, ricorda alcune esperienze avute nelle zone rurali: “Nel 1997, dopo esserci messi in contatto con la filiale, ci fu assegnato il territorio di Lethem, una città dell’entroterra vicino al confine col Brasile. Lì prestammo servizio con una coppia di canadesi come noi, Robert e Joanna Welch, e con una sorella americana, Sarah Dionne, che erano giunti a Lethem qualche mese prima. All’epoca nel territorio c’era un solo fratello battezzato, Richard Achee, un veterinario. La filiale ci diede una lista di 20 persone che in passato avevano studiato. Benché la maggioranza di loro non fosse interessata, due espressero il desiderio di diventare proclamatori non battezzati.

“Alla nostra prima adunanza, tenuta sotto un mango, ci furono dodici presenti, inclusi noi sei pionieri. Pochi mesi dopo, 60 persone assisterono alla prima Commemorazione tenuta sul posto. Nel frattempo il nostro gruppo di pionieri si era ridotto a tre, ma cercavamo di portare avanti 40 studi biblici! Il sorvegliante di circoscrizione, quando venne in visita, ci suggerì di smettere di studiare con chi non veniva alle adunanze. Si rivelò un buon consiglio, perché le persone con cui continuammo lo studio fecero ottimi progressi”.

Così, quattro anni dopo, Lethem divenne una congregazione di cui facevano parte 14 proclamatori. Ora, quando in quella città si tengono le assemblee speciali di un giorno, i presenti sono un centinaio. Queste chiare prove che Geova benedice gli sforzi dei suoi servitori compensano ampiamente qualsiasi sacrificio essi debbano fare.

Sale in affitto e bottom houses

In Guyana, sin dagli inizi dell’opera, è stato difficile trovare luoghi idonei per l’adorazione. Nel 1913 il piccolo gruppo di fratelli di Georgetown affittò una stanza nella Somerset House che per 45 anni rispose bene alle loro esigenze. Nel 1970 solo due congregazioni avevano una Sala del Regno di proprietà, quella di Charlestown a Georgetown e quella di Palmyra a Berbice. Eppure tre anni prima la Guyana aveva superato i 1.000 proclamatori. Perciò quasi tutte le congregazioni si radunavano in locali presi in affitto, spesso tutt’altro che ideali.

Alla fine degli anni ’50, per esempio, la congregazione di Wismar, sul Demerara, era cresciuta al punto che i fratelli dovettero cercare un luogo idoneo. Ottennero l’uso di un locale chiamato Islander Hall (sala dell’isolano). I fratelli vi si riunivano a metà settimana per la Scuola di Ministero Teocratico e l’adunanza di servizio, e la domenica sera per l’adunanza pubblica e lo studio Torre di Guardia. Ma preparare il luogo per l’adunanza era un’impresa dal punto di vista logistico. Per prima cosa i fratelli attraversavano il Demerara in barca da Mackenzie a Wismar. Uno di loro portava una scatola di riviste, un altro una scatola di libri e un terzo i vari moduli e le cassette delle contribuzioni. Ovviamente bisognava sistemare il tutto prima dell’adunanza. Alla fine si procedeva in senso inverso.

Si tenevano adunanze anche nelle cosiddette bottom houses, o piani pilotis, gli spazi aperti che si trovano sotto gli edifici sopraelevati. Nella Guyana, a causa del pericolo di alluvioni, le case in genere sono rialzate rispetto al piano stradale e sostenute da pali di legno o pilastri di cemento. Questo tipo di costruzione provvede spazio utile, ad esempio per tenere le adunanze. Tuttavia molta gente del posto ritiene che se un gruppo religioso non può permettersi un luogo di culto adeguato non ha il favore di Dio.

Per giunta le adunanze tenute nelle bottom houses venivano spesso interrotte, togliendo dignità all’occasione. Una volta un pollo spaventato da un cane entrò svolazzando nel luogo dell’adunanza e si posò su una bimba di sei anni. Lei lanciò un urlo da far rizzare i capelli. Dopo l’adunanza ci si rise sopra, ma fu ancora più chiara la necessità di un luogo di culto idoneo. Tra l’altro tenere le adunanze nelle bottom houses non invogliava certo gli interessati ad assistervi.

Costruzione di Sale del Regno

“Nei 32 anni che ho trascorso con la congregazione di Charity”, ricorda Frederick McAlman, “abbiamo preso in affitto cinque bottom houses. Poiché il soffitto era basso dovevamo stare attenti a non sbattere la testa contro le travi di legno. Una sorella che aveva il figlio in braccio non calcolò bene l’altezza di una trave e il bimbo sbatté la testa. Più tardi la sorella lo raccontò a suo padre, un incredulo. Sia lui che la madre dedussero che la congregazione aveva bisogno di avere il proprio luogo di culto. Così la madre offrì alla congregazione un appezzamento di terreno e il padre disse che avrebbe finanziato la costruzione di una Sala del Regno. E così fecero! Oggi, dopo diverse ristrutturazioni, quella Sala del Regno è ancora il centro della vera adorazione nella comunità. Viene anche utilizzata come Sala delle Assemblee per la piccola circoscrizione locale”.

All’inizio ci volevano parecchi mesi per completare una Sala del Regno, come avvenne per quella di Eccles. Sherlock Pahalan, che all’epoca era anziano a Eccles, narra: “Tenevamo le adunanze in una scuola. Sapevamo che ci sarebbe stato un maggior incremento se avessimo avuto una Sala del Regno di proprietà, ma i pochi proclamatori di Eccles non avevano i mezzi necessari. Ciò nonostante approvarono una risoluzione per costruire una Sala. Io mi misi alla ricerca di un terreno adatto nel territorio, ma senza esito.

“Intanto i fratelli di Georgetown ci prestarono due stampi e ci insegnarono a fare i blocchi di cemento. All’inizio ci mettevamo diverse ore solo per farne una decina, ma quando prendemmo pratica divenimmo piuttosto bravi, in particolare le sorelle. Anche procurarsi il cemento era difficile, poiché all’epoca veniva razionato. Dovevo fare domanda per riceverne un quantitativo limitato. Per ritirare la nostra parte andavo al molo la mattina presto e mi mettevo in fila. Poi dovevo trovare un camion diretto a Eccles che avesse sufficiente spazio per trasportare il cemento. Ogni volta Geova ci venne in aiuto. Ma non avevamo ancora trovato il terreno”.

Sherlock continua: “Nel 1972 io e Juliet ci recammo in vacanza in Canada e andammo a trovare mio cugino, che non è Testimone. Mi disse che a Eccles possedeva due appezzamenti di terreno, ma i parenti che se ne occupavano non li curavano dovutamente. Quindi chiese la mia collaborazione. Gli risposi che sarei stato felice di aiutarlo e aggiunsi che stavo proprio cercando un terreno a Eccles per la Sala del Regno. Senza esitare mi disse di scegliere uno dei suoi terreni.

“La mano di Dio fu evidente anche durante la costruzione. Benché oltre al cemento scarseggiassero molti altri materiali edili, improvvisavamo e li sostituivamo, e in qualche modo riuscivamo sempre a completare il lavoro. Pochi fratelli avevano la competenza necessaria e si dovettero pianificare bene le cose per far arrivare i volontari sul posto. Il mio furgoncino fece centinaia di chilometri per portare avanti e indietro i fratelli, finché la Sala del Regno fu ultimata. Il discorso della dedicazione fu pronunciato addirittura da un membro del Corpo Direttivo, Karl Klein. Che festa fu quella!”

Sale del Regno costruite in tempi brevi

Fino al 1995 più di metà delle congregazioni della Guyana si radunava ancora in luoghi presi in affitto, bottom houses comprese. Per questo la filiale istituì un comitato nazionale di costruzione. Nell’ottobre di quell’anno a Mahaicony, sul fiume omonimo, una cinquantina di chilometri a est di Georgetown, i fratelli costruirono la prima Sala del Regno col metodo rapido. Quando gli dissero che i testimoni di Geova avrebbero edificato una Sala del Regno in quattro fine settimana, un vicino affermò: “Se parlate di un pollaio, ci posso anche credere, ma un edificio di cemento è impossibile”. Ovviamente cambiò presto idea.

In un paese in cui a volte si acuiscono le tensioni razziali, i lavori di costruzione delle Sale del Regno hanno dimostrato a tutti che i testimoni di Geova cooperano in unità cristiana a prescindere da differenze di razza o nazionalità. Una donna anziana, che aveva osservato i lavori a Mahaicony, parlando con un sorvegliante di circoscrizione esclamò: “Ho visto lavorare insieme persone di ben sei razze!”

Costruzione della filiale

Nel 1914 la prima sede della filiale della Guyana era in casa Phillips e vi rimase fino al 1946. In quell’anno c’erano 91 proclamatori. Nel 1959 si arrivò a 685 proclamatori e l’opera continuava a espandersi. Nel giugno 1960 i fratelli acquistarono degli immobili a Georgetown, al numero 50 di Brickdam Street. Con qualche modifica gli edifici furono adibiti a filiale e a casa missionaria. Ma nel 1986 anche questo complesso divenne insufficiente. Quindi, con l’approvazione del Corpo Direttivo, sullo stesso terreno venne costruita una nuova filiale. I servitori internazionali, coadiuvati dai fratelli locali, ultimarono i lavori nel 1987.

Come le figlie di Sallum, che aiutarono il padre a riparare una sezione delle mura di Gerusalemme, le sorelle furono di grande aiuto nei lavori di costruzione della filiale. (Nee. 3:12) Ad esempio, 120 sorelle divise in una decina di squadre fabbricarono i 12.000 blocchi di cemento necessari. Usando 16 stampi finirono il lavoro in 55 giorni. E non era un compito facile! L’impasto di cemento doveva avere la giusta densità: doveva essere abbastanza umido da maturare nella forma voluta, ma non così bagnato da perdere la forma una volta tolto dagli stampi.

Alcuni fratelli del posto fecero i guardiani notturni, spesso arrivando direttamente dal lavoro. Altri affiancarono i servitori internazionali e impararono da loro vari mestieri. Harrinarine (Indaal) Persaud, uno di questi giovani fratelli, ricorda: “Mi era stato detto di applicare le modanature al davanzale di una finestra, cosa che non avevo mai fatto. Ce la misi tutta finché non ci riuscii. Il sorvegliante, quando ispezionò il mio lavoro, ne fu visibilmente soddisfatto e disse: ‘Ora hai tutte le altre finestre che ti aspettano’”. Oggi questo giovane fratello insegna quello che ha imparato ad altri durante i lavori di costruzione di Sale del Regno.

Dovendo importare alcuni materiali, i fratelli avevano bisogno della cooperazione delle autorità. Di conseguenza vennero sul posto molti funzionari e lo stesso presidente Forbes L. Burnham con il suo seguito. Tutti quanti rimasero colpiti dalla qualità del lavoro. Un carpentiere del posto disse: “State facendo un lavoro di prim’ordine in questo edificio”. Il 14 gennaio 1988 Don Adams, rappresentante della sede di Brooklyn e sorvegliante di zona, pronunciò il discorso della dedicazione.

Il 12 febbraio 2001 ricominciarono i lavori di scavo, ma su un nuovo terreno. Ancora una volta lavorarono al progetto i servitori internazionali affiancati dai fratelli locali. La nuova filiale venne dedicata sabato 15 febbraio 2003 e il discorso della dedicazione fu pronunciato da Richard Kelsey, della filiale tedesca, davanti a un uditorio di 332 persone.

Per l’occasione tornarono in Guyana molti dei primi missionari, alcuni per la prima volta dopo tanti anni. La domenica ci fu un’adunanza speciale cui assisterono 4.752 persone provenienti da 12 paesi, ben più del doppio dei proclamatori della Guyana.

Le assemblee richiedono ingegno

Per le assemblee di circoscrizione e le assemblee speciali di un giorno i fratelli spesso prendono strutture in affitto. Nelle aree rurali a volte costruiscono loro stessi una struttura per riunirsi. Thomas Markevich, che ha prestato servizio nella Guyana dal 1952 al 1956, narra: “La nostra assemblea si tenne sul Demerara, una sessantina di chilometri a monte di Georgetown. Circa 200 Testimoni della città volevano assistervi per sostenere i fratelli locali. Così decidemmo di costruire una Sala delle Assemblee provvisoria usando materiali locali: bambù per le travi e le panche, e foglie di banano per il tetto.

“Raccolti i materiali, li caricammo su un vagoncino che viaggiava su rotaie e lo guidammo giù per un pendio. Purtroppo in curva il vagoncino ci sfuggì e sbandò, riversando tutto il carico nel fiume. Ma l’incidente si rivelò provvidenziale perché il carico fu trasportato dalla corrente proprio sul luogo della costruzione! Quando iniziò l’assemblea, i fratelli che venivano da fuori furono entusiasti di vedere centinaia di abitanti dei villaggi assistere al programma di tre giorni”.

Thomas aggiunge: “Dopo l’assemblea andammo tutti a predicare in un territorio non assegnato nelle vicinanze. In un villaggio tenemmo un discorso pubblico cui assisterono tutti gli abitanti, inclusa una scimmietta. Essa ascoltò per un po’ e poi decise di osservare la scena da un’altra postazione. In pochi balzi fu sulla mia spalla. Diede una rapida occhiata in giro, poi tornò saltando dal suo padrone e, con mio grande sollievo, vi rimase fino alla fine del discorso”.

Grandi assemblee

All’inizio del secolo scorso si tenevano grandi raduni in occasione delle visite di speciali rappresentanti della sede mondiale, come i fratelli Coward e Young. Nel 1954 Nathan Knorr e Milton Henschel vennero in Guyana per l’Assemblea della Società del Nuovo Mondo, cui assisterono 2.737 persone.

Decenni dopo, nel 1999, a due grandi assemblee tenute in Guyana, una a Georgetown e l’altra a Berbice, ci furono oltre 7.100 presenti. Quella di Georgetown richiese all’ultimo minuto grossi cambiamenti che misero i fratelli in difficoltà. “Dall’India arrivò una famosa star del cinema con il suo corpo di ballo, e la commissione del parco nazionale non volle far slittare lo spettacolo, anche se noi avevamo prenotato per primi”, scrive la filiale.

“Prendemmo subito accordi per tenere l’assemblea in un altro posto, il campo di cricket, e avvisammo prontamente le congregazioni. Mancavano otto giorni esatti! Ma i problemi non finirono qui. Nei Caraibi si dà molta importanza al cricket e i campi sono considerati quasi intoccabili. Quindi che noi camminassimo sull’erba era fuori discussione per la direzione. Come avremmo fatto col dramma? E dove avremmo montato il palco?

“Andammo comunque avanti, certi che Geova ci avrebbe spianato la strada. E così fu. Ci venne dato il permesso di usare la zona erbosa a patto che realizzassimo un palco e una passerella rialzati. Tutta la notte ci fu un’attività febbrile per ultimare i lavori. Ci si mise contro anche il tempo, poiché piovve quasi sempre. Malgrado tutti gli imprevisti, il programma iniziò quasi in orario.

“L’assemblea si svolse serenamente e il tempo resse fino all’ultimo giorno, la domenica. Quella mattina ci svegliammo col rumore della pioggia. Non passò molto che il campo di cricket era allagato. Il livello dell’acqua salì fino a cinque centimetri sotto il palco e la passerella. Smise di piovere appena prima dell’inizio del programma. Meno male che i cavi elettrici non erano stati stesi a terra, ma attaccati sotto le assi. Quindi l’aver dovuto montare un palco e una passerella rialzati si era rivelato provvidenziale!”

Quando iniziò il dramma c’erano 6.088 persone a vederlo sotto un sole splendente. Due settimane dopo ci furono 1.038 presenti all’altra assemblea, quella di Berbice. Complessivamente i presenti furono 7.126, un massimo mai raggiunto fino ad allora in Guyana. Più di recente si è arrivati a circa 10.000 presenti.

Prospettive rosee per il futuro

Nella sua profezia Ezechiele vide il tempio di Geova restaurato e glorificato. Da esso sgorgava un corso d’acqua che si faceva sempre più largo e profondo fino a diventare un “torrente di doppia misura”, che vivificava persino il Mar Morto, salato e privo di vita. — Ezec. 47:1-12.

Con i progressi che l’opera ha fatto dal 1919, il popolo di Dio ha visto adempiersi questa profezia. Oggi un vero e proprio fiume di cose spirituali — Bibbie, pubblicazioni bibliche, adunanze e assemblee — placa la sete spirituale di milioni di persone in tutto il mondo.

I testimoni di Geova della Guyana considerano un onore partecipare all’adempimento di questa profezia. Inoltre continueranno a servirsi dei fiumi letterali per portare vivificante cibo spirituale a tutti coloro che sono “giustamente disposti per la vita eterna”, in qualunque luogo vivano all’interno di questa “terra dalle molte acque”. — Atti 13:48.

[Nota in calce]

^ par. 8 Quando nel maggio 1966 la Guiana Britannica ottenne l’indipendenza, il nome del paese fu cambiato in Guyana, ed è questo il nome che useremo a meno che il contesto non richieda altrimenti.

[Riquadro a pagina 140]

Panoramica della Guyana

Il paese: La fascia costiera, situata in gran parte sotto il livello del mare e protetta da circa 230 chilometri di dighe, è di origine alluvionale. Le foreste ricoprono circa l’80 per cento della superficie del paese, compresi gli altipiani dell’interno da cui nasce la maggior parte dei fiumi.

La popolazione: È composta per il 50 per cento circa da discendenti di immigrati dell’India, per oltre il 40 per cento da neri di origine africana e da meticci, e per il 5 per cento circa da amerindi. In quanto alla religione, il 40 per cento si professa cristiano, il 34 per cento indù e il 9 per cento musulmano.

La lingua: La lingua ufficiale è l’inglese, ma in tutto il paese si parla anche il creolo.

Le risorse economiche: L’agricoltura occupa circa il 30 per cento della forza lavoro. Tra le altre attività ci sono la pesca, la selvicoltura e l’industria estrattiva.

L’alimentazione: Tra i prodotti principali ci sono riso, cacao, agrumi, noci di cocco, caffè, mais, manioca, zucchero e altri frutti e ortaggi tipici delle zone tropicali. L’alimentazione include anche carne di pollo, bovina, ovina e suina, oltre a vari tipi di pesce e gamberi.

Il clima: È tropicale con minime variazioni stagionali. Nella zona costiera cadono dai 1.500 ai 2.000 millimetri di pioggia annui. Benché vicina all’equatore, la Guyana ha un clima mite grazie al costante influsso degli alisei che soffiano dall’Atlantico.

[Riquadro/Immagine alle pagine 143-145]

Nessuno riuscì a ‘chiudergli’ la bocca

Malcolm Hall

Nato: 1890

Battezzato: 1915

Profilo: Nativo dell’isola di Leguan, fu uno dei primi a predicare la buona notizia in quella zona e si prese cura del gruppo che vi si formò.

Narrato dalla pronipote Yvonne Hall.

Una volta un funzionario disse allo zio, fratello di mio nonno: “È vero che non voti? Guarda che ti chiudiamo in galera e ti togliamo la Bibbia!” Fissandolo negli occhi, lo zio gli rispose: “E pensate anche di chiudermi la bocca? Di impedirmi di parlare delle verità che i vostri capi religiosi vi hanno nascosto per tanto tempo?” “Noi due faremo i conti più tardi”, furono le uniche parole che il funzionario riuscì a dire.

Battezzatosi nel 1915, lo zio fu uno dei primi predicatori del Regno nella Guyana. Era “un vero difensore della verità”, disse un fratello. Conobbe la verità del Regno quando abitava e lavorava a Georgetown. Gli bastò udire un discorso pubblico nella Somerset House per capire che si trattava della verità, e al suo rientro a casa cercò tutte le scritture nella sua Bibbia.

Tornato a Leguan iniziò subito a dare testimonianza. Tra i primi che accettarono il messaggio del Regno ci furono le sue due sorelle e alcuni dei nipoti più grandi. Quello fu il nucleo del gruppo che poi si riunì a casa dello zio.

A quei tempi il clero spadroneggiava sugli abitanti dell’isola, ed era molto difficile che le persone ascoltassero la buona notizia. I preti dicevano che lo zio era “matto, matto per la Bibbia”. Ma questo non smorzò il suo zelo. La domenica mattina, ad esempio, metteva il fonografo sotto il portico di casa e faceva sentire dei discorsi biblici registrati. Spesso la gente si fermava sulla strada ad ascoltare.

Col tempo alcuni manifestarono apprezzamento. Questo si notava soprattutto la sera della Commemorazione, quando il piano superiore della casa dello zio si riempiva di gente. Lui era il presidente, l’oratore, nonché l’unico partecipante. Leroy Denbow, uno di quelli che studiarono la Bibbia con lui, intraprese il servizio di pioniere e per un periodo fu anche sorvegliante viaggiante.

Lo zio era commissario di bordo su un battello che faceva servizio lungo l’Essequibo. Quando andò in pensione iniziò il servizio di pioniere e predicò nelle isole di Leguan e Wakenaam. La sua giornata cominciava alle quattro e mezzo del mattino, quando mungeva le mucche e governava i maiali. Verso le sette e mezzo si lavava, leggeva la scrittura del giorno e un brano della Bibbia, faceva colazione e poi si preparava per il ministero. Mi pare ancora di vederlo mentre gonfia le gomme della bicicletta prima di uscire. Ogni giorno percorreva almeno una ventina di chilometri.

Lo zio terminò la sua vita terrena il 2 novembre 1985 dopo aver servito fedelmente Geova per circa 70 anni. Nessuno riuscì mai a ‘chiudergli’ la bocca. Così ora entrambe le isole, Leguan e Wakenaam, hanno la loro congregazione.

[Riquadro/Immagine alle pagine 155-158]

Risposte che mi cambiarono la vita

Albert Small

Nato: 1921

Battezzato: 1949

Profilo: Ha iniziato a fare il pioniere nel 1953. Nel 1958 frequentò la Scuola di Galaad insieme alla moglie Sheila e fu rimandato in Guyana.

“Ti ha creato Dio”, mi dicevano sempre quando ero piccolo. Perciò, ogni volta che la mamma diceva che io ero il peggiore dei suoi quattro figli, pensavo che Dio avesse creato tre bimbi buoni e uno cattivo.

Quando avevo circa dieci anni chiesi all’insegnante della scuola domenicale: “Chi ha creato Dio?” Non ricevetti alcuna risposta. Tuttavia, come era consuetudine all’epoca, una volta cresciuto entrai a far parte di una chiesa, nel mio caso la Chiesa Presbiteriana. Molte delle mie domande però rimasero senza risposta. Per esempio, in chiesa si cantava un inno che in parte diceva: “Il ricco ha il suo castello, senza casa è il poverello. Popolani o blasonati, da Dio son predestinati”. ‘Dio li ha veramente “predestinati”?’, mi domandavo. Una volta chiesi a un ministro: “Se Dio creò Adamo ed Eva, da dove sono venute tutte le razze?” In sostanza, mi rispose che il racconto di Genesi era una leggenda.

Durante la seconda guerra mondiale ci veniva detto di pregare per i soldati inglesi. Questo mi convinse definitivamente che quello che insegnava la mia chiesa era in contrasto con ciò che avevo letto nella Bibbia, ma mi chiedevo: ‘Dove posso andare?’ Per questo non lasciai la chiesa. A 24 anni sposai Sheila.

Un giorno ero appena tornato dalla chiesa quando venne alla mia porta un testimone di Geova. Chiamavamo i Testimoni “la chiesa senza inferno” e non avevo intenzione di parlare con loro. Tenevano le adunanze in case private e non indossavano l’abito clericale. Inoltre, certe cose che mi erano capitate nella vita e il matrimonio con una donna straordinaria mi avevano portato a pensare che Dio si stesse prendendo cura di me.

Quando il Testimone, Nesib Robinson, si presentò, stavo riparando la bicicletta. “Ho una gomma bucata. Se sei un cristiano aiutami a ripararla”, dissi, e me ne andai bruscamente in casa. La settimana dopo, quando uscii con la Bibbia in mano per andare in chiesa, vidi Nesib che veniva su per le scale. “Non mi interessa la tua religione”, gli dissi. “Dentro c’è mia moglie. Parla con lei”. E me ne andai.

Mi pentii di avergli detto così e in chiesa, anziché ascoltare il pastore, cominciai a pensare: ‘Se Robinson e mia moglie si mettono a parlare, lei non avrà il tempo di preparare il pranzetto della domenica’. In realtà non avrei dovuto preoccuparmi: quando rientrai, il pranzo era pronto. Curioso di sapere com’era andata, chiesi a Sheila: “Hai parlato con quel tizio?” “Sì”, mi rispose. “Si è seduto e ha parlato mentre io cucinavo”.

Di lì a poco Sheila accettò uno studio biblico. In quel periodo diede alla luce il nostro primo figlio, che però nacque morto. Chiesi a Robinson come mai accadono queste cose e lui mi rispose che non è colpa di Dio, ma della disubbidienza di Adamo ed Eva e dell’imperfezione che abbiamo ereditato da loro. Fui soddisfatto della risposta.

Nesib veniva a trovarmi spesso nel mio mobilificio. Le conversazioni vertevano sul lavoro, ma prima di andarsene menzionava sempre qualche punto tratto dalla Bibbia. Col tempo ci trovammo a parlare sempre meno dei mobili e sempre più della Parola di Dio. Un giorno decisi di fargli una o due di quelle domande che mi assillavano da sempre, pensando di spiazzarlo. D’altronde, nemmeno i “veri” ministri avevano saputo rispondermi.

Insistendo che Nesib mi rispondesse con le Scritture, me ne uscii con la prima domanda: “Chi ha creato Dio?” Nesib lesse dalla “Bibbia del re Giacomo” Salmo 90:2 che dice: “Prima che i monti fossero generati, o che tu avessi formato la terra e il mondo, dall’eternità all’eternità, tu sei Dio”. Poi mi disse: “Vedi cosa dice? Nessuno ha creato Dio; è sempre esistito”. Questa risposta semplice e logica mi stupì. Così iniziai a bersagliarlo di domande, tutte quelle che mi tenevo dentro da anni. Le risposte scritturali di Nesib, soprattutto quelle concernenti il proposito di Dio di fare della terra un paradiso, mi diedero una gioia che non avevo mai provato.

Ciò che vidi nella Sala del Regno la prima volta che vi misi piede ebbe un potente effetto su di me. Come mai? Mi stupii che i presenti partecipassero all’adunanza, perché in chiesa non avevo mai visto una cosa del genere. Mia moglie, che non aveva ancora assistito a un’adunanza, quella volta era via. Quando glielo raccontai, mi disse: “Andiamoci insieme”. Ed è ciò che continuiamo a fare, 55 anni dopo.

Io e Sheila ci battezzammo nel 1949 nell’Oceano Atlantico. Nel 1953 iniziai a fare il pioniere. Due anni dopo Sheila si unì a me intraprendendo quella che sarebbe diventata una carriera di 50 anni nel servizio a tempo pieno. Nel 1958 fummo invitati a far parte della 31a classe della Scuola di Galaad e poi fummo rimandati in Guyana. Abbiamo prestato servizio per 23 anni come ministri viaggianti e poi come pionieri speciali, privilegio che abbiamo tuttora. Davvero ringrazio Geova non solo di aver risposto alle domande che mi facevo dall’infanzia, ma anche di aver permesso a me e a mia moglie di servirlo.

[Riquadro/Immagine alle pagine 163-166]

“Eccomi! Manda me”

Joycelyn Ramalho (Roach da ragazza)

Nata: 1927

Battezzata: 1944

Profilo: Ha dedicato 54 anni al servizio a tempo pieno, alcuni dei quali svolgendo insieme al marito l’opera come ministri viaggianti. Ora è vedova.

Sono nata nell’isola caribica di Nevis. La mamma, una ragazza madre, era metodista e mi insegnò a credere in Dio. Faceva l’infermiera, e per il suo lavoro ci trasferimmo in un piccolo villaggio dell’isola. La domenica successiva al nostro arrivo andammo in una chiesa metodista, e ci sedemmo in un banco. Pochi minuti dopo ci avvisarono che erano arrivati i “proprietari” del banco e che dovevamo sederci altrove. Anche se un gentile parrocchiano ci concesse di sederci nel “suo” banco, la mamma decise che non saremmo più entrati in quella chiesa. Così passammo alla Chiesa Anglicana.

All’inizio degli anni ’40, mentre era in visita da un’amica, la mamma conobbe un testimone di Saint Kitts che le diede alcune pubblicazioni. Essendo un’avida lettrice, le divorò e capì che era la verità. Poco tempo dopo si sposò e ci trasferimmo tutti a Trinidad. Lì le nostre pubblicazioni erano vietate, ma potevamo assistere alle adunanze nella Sala del Regno. La mamma tagliò presto i ponti con la Chiesa Anglicana e iniziò a servire Geova insieme al mio patrigno, James Hanley.

A Trinidad conobbi una giovane sorella, Rose Cuffie. Non immaginavo che 11 anni dopo sarebbe stata una delle mie compagne nel campo missionario. Intanto cresceva il mio desiderio di servire Geova. Ricordo ancora la prima volta che andai a predicare da sola. Alla prima porta, quando il padrone di casa uscì, per qualche istante non riuscii a parlare, poi aprii la Bibbia, lessi Daniele 2:44 e scappai via.

Iniziai a fare la pioniera nel 1950, e che emozione provai quando, solo due anni dopo, fui invitata a far parte della 21a classe di Galaad! Tre studentesse di quella classe furono mandate nella Guyana: Florence Thom, che veniva dalla Guyana, Lindor Loreilhe, la mia compagna di stanza, e io. Arrivammo nel novembre 1953 e fummo mandate a Skeldon, una città a circa 180 chilometri da Georgetown, vicino alla foce del Courantyne. Il gruppo isolato che si riuniva lì ci attendeva con ansia.

La maggior parte degli abitanti di quella zona era di origine indiana e di religione indù o musulmana. Molti erano analfabeti per cui, quando davamo loro testimonianza, spesso ci dicevano: “Bruck am up, sista”, cioè: “Parla chiaro, sorella”. All’inizio assistevano alle adunanze dalle 20 alle 30 persone, ma quando quelli che non erano veramente interessati smisero di venire il numero diminuì.

Una donna fece progresso al punto di voler partecipare al servizio di campo. Tuttavia, quando all’orario stabilito andai a prenderla, trovai il figlio quattordicenne vestito di tutto punto e desideroso di venire con me. Lei mi disse: “Signorina Roach, viene Frederick al posto mio”. In seguito venimmo a sapere che il padre della donna, fervente anglicano, aveva fatto pressione su di lei. Comunque sia, il figlio, Frederick McAlman, fece un ottimo progresso spirituale e in seguito frequentò la Scuola di Galaad. — Vedi il riquadro a  pagina 170.

La mia successiva destinazione fu Henrietta, dove c’era un solo proclamatore, un fratello. La zona veniva curata dalla congregazione di Charity. La mia nuova compagna era Rose Cuffie, la pioniera menzionata prima. Ogni settimana stavamo quattro giorni a Henrietta, poi il venerdì partivamo presto e percorrevamo in bicicletta 30 chilometri di strade polverose per andare alle adunanze a Charity. Ci portavamo provviste, lenzuola, coperte e zanzariere.

Lungo la strada davamo testimonianza e ci fermavamo a incoraggiare alcuni proclamatori isolati e una sorella inattiva. Di solito studiavamo con loro La Torre di Guardia. La domenica, tornate a Henrietta, riunivamo i nostri studenti e tenevamo lo studio Torre di Guardia. Non avemmo mai grossi inconvenienti, anche se ci capitò qualche volta di forare o di inzupparci per un acquazzone.

Non perdemmo mai la gioia. Un giorno una donna ci disse: “Siete sempre contente; sembra che non abbiate mai preoccupazioni”. Geova accresceva la nostra gioia rendendo fruttuoso il nostro ministero. Anche la sorella inattiva che andavamo a trovare riprese a servire Geova ed è fedele tuttora, dopo quasi 50 anni.

Il 10 novembre 1959 sposai Immanuel Ramalho, un pioniere. Prestammo servizio insieme a Suddie, 23 chilometri a sud di Henrietta. Lì rimasi incinta, ma ebbi un aborto spontaneo. Il fatto di tenermi impegnata nel ministero mi aiutò a sopportare il dispiacere. In seguito avemmo due figli, ma riuscimmo lo stesso a continuare il servizio di pioniere.

Nel 1995 Immanuel venne a mancare. Avevamo servito Geova insieme in molti territori. Avevamo visto piccoli gruppi diventare floride congregazioni con tanto di anziani e servitori di ministero, e persino con una Sala del Regno di proprietà. Per dieci anni siamo stati anche ministri viaggianti. Immanuel mi manca moltissimo, ma l’amorevole sostegno di Geova e della congregazione mi è tuttora di grande conforto.

Quando Geova lo invitò a prestare servizio, il profeta Isaia rispose: “Eccomi! Manda me”. (Isa. 6:8) Io e mio marito ci siamo dati molto da fare per imitare l’eccellente atteggiamento del profeta. È vero che come Isaia abbiamo passato momenti difficili e di scoraggiamento, ma le gioie li hanno abbondantemente compensati.

 [Riquadro/Immagine alle pagine 170-173]

Missionario nel mio paese d’origine

Frederick McAlman

Nato: 1942

Battezzato: 1958

Profilo: Dopo Galaad fu rimandato nella Guyana. Ora lui e la moglie Marshalind sono pionieri regolari.

Mia madre iniziò a studiare la Bibbia con una missionaria, Joycelyn Roach (ora Ramalho), quando io avevo 12 anni. Anch’io partecipavo alle conversazioni. Poi la mamma smise di studiare, mentre io continuai e iniziai a frequentare tutte le adunanze. Quando avevo 14 anni, la sorella Roach e le altre missionarie, Rose Cuffie e Lindor Loreilhe, venivano a prendermi e mi portavano con loro in bicicletta a dare testimonianza. Allora non mi rendevo conto di quanto il loro spirito missionario avrebbe influito su di me.

Quando iniziai a studiare con i testimoni di Geova frequentavo la Chiesa Anglicana e mi stavo preparando per la confermazione. Una volta il prete cercò di spiegare la “santissima” Trinità. Dopo averlo ascoltato per un po’ saltai su dicendo che non credevo che la Bibbia insegnasse quella dottrina. Lui ribatté: “So che leggi certi libri, e sono libri velenosi. Non farlo. Devi credere nella Trinità”. Da allora non misi più piede nella chiesa anglicana, ma continuai a studiare coi Testimoni e nel 1958 mi battezzai.

Nel settembre 1963 ricevetti dalla filiale una lettera che mi invitava a intraprendere il servizio di pioniere speciale e accettai. Fui mandato nella congregazione di Fyrish, sul Courantyne, e il mio compagno d’opera fu Walter McBean. Predicammo insieme per un anno, lavorando il territorio lungo il fiume. Questo ci preparò per la successiva destinazione, la congregazione di Paradise, che nel 1964, al tempo del nostro arrivo, aveva dieci proclamatori. Facemmo i pionieri lì per più di quattro anni e vedemmo crescere la congregazione, che arrivò ad avere 25 proclamatori.

Nel 1969 fui invitato a far parte della 48a classe della Scuola di Galaad. In quello stesso anno ebbi la gioia di essere ospite della famiglia Betel di Brooklyn per poter assistere all’assemblea internazionale “Pace in terra”. Che festa spirituale fu incontrare tanti fedeli fratelli e sorelle! Non dimenticherò mai la volta in cui Frederick W. Franz, del Corpo Direttivo, ci invitò nella sua stanza. C’erano tanti di quei libri che mi chiedevo dove fosse il letto! Un altro eccezionale studioso della Parola di Dio era Ulysses Glass, un insegnante di Galaad. Lo sento ancora mentre dice: “L’ABC dell’arte di scrivere e insegnare è accuratezza, brevità e chiarezza”.

Devo ammettere che ci rimasi male quando seppi che sarei stato rimandato nella Guyana. La consideravo casa mia, non un paese straniero dove andare come missionario. Il fratello Glass mi prese gentilmente da parte e mi aiutò a vedere le cose in un altro modo. Mi ricordò che frequentare la Scuola di Galaad è di per sé un grande privilegio e che probabilmente sarei stato mandato in una zona della Guyana che non conoscevo. E aveva ragione, poiché fui assegnato alla congregazione di Charity, sul Pomeroon, che all’epoca aveva solo cinque proclamatori.

Io e il mio compagno, Albert Talbot, avevamo poca dimestichezza con la navigazione fluviale, quindi dovemmo imparare a manovrare la nostra imbarcazione. Sembra facile, ma non lo è, ve lo posso assicurare. Se non si tiene conto dei venti e delle correnti, ci si può trovare fermi o a girare inutilmente su se stessi. Meno male che altri ci diedero un aiuto prezioso, e tra i nostri migliori istruttori ci fu una sorella locale.

Per dieci anni andammo avanti a forza di braccia e di remi. Poi un abitante del posto propose alla congregazione l’acquisto di un motore, ma non avevamo abbastanza denaro. Potete quindi immaginare la nostra gioia quando ricevemmo dalla filiale un assegno destinato a quello scopo. A quanto pare diverse congregazioni erano venute a sapere della nostra necessità e avevano voluto aiutarci. Col tempo acquistammo altre imbarcazioni, che furono tutte chiamate Kingdom Proclaimer, ognuna con un numero di identificazione.

Dopo aver avuto sette compagni di servizio, conobbi quella che sarebbe diventata la compagna della mia vita, Marshalind Johnson, una pioniera speciale che era nella congregazione di Mackenzie. Suo padre, Eustace Johnson, era conosciuto nella Guyana, poiché per gli ultimi dieci anni della sua vita era stato sorvegliante di circoscrizione. Ora io e Marshalind siamo pionieri regolari e in totale abbiamo trascorso ben 72 anni nel servizio a tempo pieno, di cui 55 come pionieri speciali. Nello stesso tempo abbiamo allevato sei figli.

Geova ha anche benedetto il nostro impegno nel ministero. Per esempio all’inizio degli anni ’70, dando testimonianza lungo il Pomeroon, conoscemmo un giovane sarto che accettò di studiare la Bibbia. Si rivelò un bravo studente. Lo incoraggiammo a imparare i nomi dei libri biblici. Non solo imparò a memoria tutti i nomi in una settimana, ma anche il numero della pagina in cui si trovavano! Da allora lui, la moglie e sette dei loro nove figli hanno accettato la verità, e adesso io e lui prestiamo servizio come anziani nella congregazione di Charity. Forse non avrei avuto simili benedizioni se non fosse stato per l’eccezionale esempio di zelo di quelle prime missionarie.

 [Riquadro/Immagine alle pagine 176 e 177]

Ho studiato la Parola di Dio per corrispondenza

Monica Fitzallen

Nata: 1931

Battezzata: 1974

Profilo: Abitando in una zona remota, ha studiato due anni per corrispondenza. Ha predicato estesamente ad altri amerindi. Ora che è cieca, impara a memoria versetti da usare nel ministero.

Vivo in una riserva amerindia chiamata Waramuri che si trova sul fiume Moruka, nella parte nord-occidentale della Guyana. All’inizio degli anni ’70, quando venni in contatto con la verità, la congregazione più vicina era quella di Charity, sul Pomeroon, a circa 12 ore di canoa.

Incontrai i testimoni di Geova a Charity mentre facevo la spesa. Frederick McAlman mi offrì le riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! Le accettai, me le portai a casa e le misi in una cassapanca, dove rimasero per due anni. In seguito mi ammalai e fui costretta a letto per qualche tempo. Caddi in una profonda depressione. Fu allora che mi ricordai delle riviste, le lessi e capii subito che era la verità.

In quel periodo mio marito, Eugene, cercava lavoro e decise di scendere a valle verso Charity. Dal momento che stavo meglio lo accompagnai, soprattutto perché desideravo trovare i testimoni di Geova. Non dovetti andare tanto in giro: una Testimone venne proprio dove eravamo alloggiati. “Lei è della Torre di Guardia?”, le chiesi. Alla sua risposta affermativa le domandai dell’uomo che avevo incontrato al mercato due anni prima. Andò subito a cercare Frederick McAlman, che stava predicando con un gruppo di proclamatori nelle vicinanze.

Quando tornarono, il fratello McAlman mi mostrò come si teneva uno studio biblico con il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Accettai di studiare, ma siccome io ed Eugene dovemmo tornare a casa continuai per corrispondenza. Studiai due libri: Verità e ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’. Mentre studiavo il libro Verità troncai ufficialmente ogni legame con la Chiesa Anglicana e divenni una proclamatrice non battezzata. Il prete mi scrisse: “Non ascoltare i testimoni di Geova. Non hanno una profonda conoscenza della Bibbia. Verrò io da te per parlare della cosa”. Non venne mai.

Ero l’unica proclamatrice nella riserva e parlai di ciò che avevo appena imparato con i miei vicini. Diedi anche testimonianza a mio marito e sono felice di dire che si battezzò un anno dopo di me. Oggi Eugene è uno dei 14 proclamatori locali.

Ultimamente il glaucoma e le cataratte mi hanno privato completamente della vista, così ora imparo a memoria i versetti biblici da usare nel ministero. Nondimeno ringrazio Geova perché sono ancora in grado di servirlo.

 [Riquadro/Immagini alle pagine 181-183]

Geova mi ha dato ‘secondo le richieste del mio cuore’

Ruby Smith

Nata: 1959

Battezzata: 1978

Profilo: Appartenente alla popolazione caribica, ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della buona notizia a Baramita, riserva amerindia nell’interno della Guyana.

Ebbi il primo contatto con i testimoni di Geova nel 1975, quando avevo 16 anni. La nonna ricevette un volantino dal figliastro e, poiché non sapeva leggere l’inglese, mi chiese di tradurglielo. Rimasi colpita dalle promesse bibliche menzionate nel volantino, perciò compilai il tagliando e lo inviai alla filiale. Quando arrivarono le pubblicazioni che avevo richiesto, le studiai e iniziai a parlare ad altri delle verità scritturali che avevo imparato, cominciando da mia nonna e mia zia. Purtroppo papà disapprovava ciò che facevo.

Presto la nonna e la zia iniziarono a dare testimonianza. Perciò alcuni abitanti del villaggio venivano a casa nostra per saperne di più sulla Bibbia. Nel frattempo, più leggevo più capivo che se volevo piacere a Geova dovevo fare dei cambiamenti. Dovevo confessare a mio padre di aver rubato alcune cose dal suo laboratorio e rappacificarmi con uno dei miei fratelli. Dopo tante preghiere riuscii a fare entrambe le cose.

La filiale dispose intanto che un pioniere speciale, Sheik Bakhsh, visitasse la nostra zona. Tuttavia il fratello Bakhsh non poté rimanere a lungo, perciò continuai lo studio per corrispondenza con lui e con un altro fratello, Eustace Smith, che poi divenne mio marito.

Nel 1978 mi recai a Georgetown per l’assemblea di distretto “Fede vittoriosa”. Appena arrivata nella capitale andai alla filiale per comunicare il mio desiderio di battezzarmi. Disposero che Albert Small rivedesse con me le domande che gli anziani trattano con i candidati al battesimo. Fui veramente felice di tornare a Baramita come servitrice di Geova battezzata.

Piena di zelo, mi impegnai subito nell’opera di predicazione. Tanti mostrarono interesse, così chiesi ad alcuni di loro di costruire un semplice luogo di culto. Lì ogni settimana traducevo a voce La Torre di Guardia dall’inglese al caribo. Tuttavia papà si oppose alla mia attività e insisté che la domenica stessi a casa. Perciò registravo di nascosto gli articoli su audiocassetta, e uno dei miei fratelli li faceva ascoltare alle adunanze. All’epoca vi assistevano regolarmente un centinaio di persone.

Poco dopo la mia famiglia si trasferì per lavoro a Georgetown e la nonna andò ad abitare a Matthews Ridge. Mia zia rimase a Baramita, ma smise di parlare della buona notizia ad altri, quindi per un certo tempo l’opera del Regno in quel luogo si interruppe.

A Georgetown conobbi Eustace Smith di persona e di lì a poco ci sposammo. Benché Eustace non parlasse il caribo, volevamo entrambi andare a Baramita per seguire gli interessati. Nel 1992 realizzammo il nostro desiderio. Appena arrivati ci impegnammo nel ministero e organizzammo le adunanze. Nel giro di poco tempo i presenti arrivarono a circa 300!

Organizzammo anche un corso di alfabetizzazione da tenere dopo lo studio Torre di Guardia. Yolande, la nostra prima figlia, ci aiutava a tenere le lezioni. Aveva 11 anni ed era una proclamatrice non battezzata quando iniziò a farlo. Oggi sia lei che la nostra secondogenita, Melissa, sono pioniere regolari.

Nel 1993 Geova benedisse Baramita con una Sala del Regno. Ci diede anche “doni negli uomini” che parlavano il caribo e potevano assolvere incarichi di responsabilità nella congregazione. (Efes. 4:8) Dal 1° aprile 1996 esiste la congregazione di Baramita. Sono anche felice di dire che tra i suoi componenti ci sono mia madre, mia nonna e quasi tutti i miei fratelli. Geova mi ha dato veramente ‘secondo le richieste del mio cuore’. — Sal. 37:4.

[Immagine]

Eustace ed io oggi

[Prospetto/Grafico alle pagine 148 e 149]

GUYANA — DATE NOTEVOLI

1900: Alcuni iniziano a leggere e a trattare insieme La Torre di Guardia di Sion e altre pubblicazioni basate sulla Bibbia.

1910

1912: Evander J. Coward pronuncia discorsi davanti a centinaia di persone a Georgetown e New Amsterdam.

1913: Presa in affitto una stanza nella Somerset House per tenervi le adunanze. Viene usata fino al 1958.

1914: Aperta la filiale a Georgetown.

1917: Cedendo alle pressioni del clero, il governo vieta diverse pubblicazioni.

1922: Revocato il divieto. Visita di George Young.

1940

1941: Vietate La Torre di Guardia e Consolazione (ora Svegliatevi!).

1944: Vietate tutte le pubblicazioni dei testimoni di Geova.

1946: In giugno viene revocato il divieto. Arrivano i primi missionari di Galaad.

1950-59: Proiettato in tutto il paese il film La Società del Nuovo Mondo all’opera.

1960: La filiale acquista un complesso immobiliare a Georgetown. Gli edifici vengono adibiti a filiale e a casa missionaria.

1967: Superati i 1.000 proclamatori.

1970

1988: Dedicata la nuova filiale costruita sullo stesso terreno.

1995: Ultimata la prima Sala del Regno costruita in tempi brevi.

2000

2003: Dedicata la filiale attuale, costruita su un nuovo terreno.

2004: 2.163 proclamatori fanno rapporto nella Guyana.

[Grafico]

(Vedi l’edizione stampata)

Totale dei proclamatori

Totale dei pionieri

2.000

1.000

1910 1940 1970 2000

[Cartine a pagina 141]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

GUYANA

Baramita

Hackney

Charity

Henrietta

Suddie

GEORGETOWN

Mahaicony

Soesdyke

Bartica

Yaruni

New Amsterdam

Mackenzie

Wismar

Skeldon

Berbice

Orealla

Lethem

Essequibo

Demerara

Berbice

Courantyne

VENEZUELA

BRASILE

SURINAME

[Immagine a tutta pagina a pagina 134]

[Immagine a pagina 137]

Evander J. Coward

[Immagine a pagina 138]

La Somerset House a Georgetown, dove si tennero le adunanze di congregazione dal 1913 al 1958

[Immagine a pagina 139]

George Young

[Immagine a pagina 146]

Frederick Phillips, Nathan Knorr e William Tracy nel 1946

[Immagine a pagina 147]

Decreto emanato nel giugno 1946 che revocava il divieto riguardante le nostre pubblicazioni in Guyana

[Immagine a pagina 152]

Nathan Knorr, Ruth Miller, Milton Henschel, Alice Tracy (Miller da ragazza) insieme a Daisy e John Hemmaway

[Immagine a pagina 153]

John Ponting

[Immagine a pagina 154]

Geraldine e James Thompson hanno prestato servizio in Guyana per 26 anni

[Immagine a pagina 168]

Gruppo che si sposta in barca per predicare

[Immagine a pagina 169]

Predicazione lungo il Moruka con la “Kingdom Proclaimer III”

[Immagine a pagina 175]

Jerry e Delma Murray

[Immagine a pagina 178]

Frederick McAlman con Eugene e Monica Fitzallen mentre parlano della buona notizia a un amerindio che ripara la canoa

[Immagine a pagina 184]

Assemblea di circoscrizione a Baramita, 2003

[Immagini a pagina 185]

Molti abitanti della regione di Baramita apprezzano la verità biblica

[Immagine a pagina 186]

Testimonianza in canoa

[Immagine a pagina 188]

Sherlock e Juliet Pahalan

[Immagini a pagina 191]

La Guyana, “un paradiso per i pionieri”

[Immagine a pagina 194]

Sala del Regno a Orealla

[Immagine a pagina 197]

La precedente filiale a Georgetown, al numero 50 di Brickdam Street, portata a termine nel 1987

[Immagine a pagina 199]

Comitato di Filiale, da sinistra a destra: Edsel Hazel, Ricardo Hinds e Adin Sills

[Immagine alle pagine 200 e 201]

La nuova filiale della Guyana